Ravanelli ricorda la finale del ’96: “Rivedere di nuovo Juventus-Ajax è un’emozione incredibile. Sarà una sfida bellissima e molto tattica, i bianconeri non dovranno ripetere gli errori del Real Madrid. Contro l’Atletico Madrid hanno fatto una delle migliori partite di sempre, bisognerà ripetersi. Il paragone con Mandzukic mi onora, il suo spirito di sacrifio è encomiabile. Bernardeschi merita di essere titolare, importante recuperare Douglas Cost
n grande spettacolo. Non bisogna fare l’errore del Real Madrid, ovvero attaccare questa squadra senza raziocinio. Se hanno campo fanno veramente male, giocano ad alta intensità e possono creare problemi. La Juventus, al di là di tutto, deve fare queste ultime cinque partite, se ne avrà la possibilità, come ha fatto quella contro l’Atletico Madrid. È stata una delle migliori partite degli ultimi anni, è stata toccata nell’orgoglio e quando questo accade si va incontro a dei problemi. Contro l’Ajax servirà una gara molto tattica, perché giocano a un’intensità incredibile”.
“Mandzukic straordinario, il paragone mi onora”
Per il ruolo svolto nella Juventus, spesso Mario Mandzukic è stato paragonato a Ravanelli: “Sono molto orgoglioso di essere paragonato a lui, è un calciatore straordinario e la sua attitudine per la causa è encomiabile. Senza togliere niente a nessuno, il nostro tridente del 1996 era veramente fortissimo. Eravamo i primi difensori, giocavamo un calcio totale e siamo stati la prima squadra ad aver portato un 4-3-3 all’olandese con Marcello Lippi. Questo è stato possibile grazie al sacrificio di tutti. Dybala titolare? Abbiamo un grande calciatore come Bernardeschi, ma noi italiani siamo sempre amanti dello straniero. Ma Bernardeschi merita tutti i titoli e la titolarità nella Juventus. Ma per vincere la Champions serve anche uno come Douglas Costa, un calciatore che può spaccare le partite. A livello internazionale servono grandi giocatori, fisicità e determinazione, solo la qualità non basta”. Sulla passione per la bicicletta, aggiunge: “Mi piace la fatica, anche in campo era così. È una passione e una scuola di vita, ti fa capire che per raggiungere qualcosa bisogna fare grandi sacrifici. Quando vedo giocare Mandzukic o altri calciatori che si sacrificano, mi vengono in mente le mie partite. Mi piace osannare i calciatori che antepongono gli interessi della squadra a quelli personali”.
FONTE
https://sport.sky.it/calcio/champions-league/2019/03/19/juventus-ajax-ravanelli-finale-1996.html