Torino Magica”, questo è uno dei tanti appellativi del capoluogo piemontese. Torino non è soltanto la città della Mole Antonelliana, del più importante museo del Cinema d’Italia e di uno dei musei egizi più apprezzato al mondo. Torino è anche la città più esoterica d’Italia, visto che sembrerebbe far parte del triangolo della magia bianca, insieme alle città di Praga e Lione, e della magia nera con Londra e San Francisco, diventando dunque lo sfondo del perpetuo incontrarsi e scontrarsi tra forze positive e negative. Sembrerebbe, poiché non tutti ovviamente sono di questa opinione.
C’è chi ci crede, lasciandosi affascinare da storie e leggende, e chi invece rimane stretto al suo scetticismo relegando tutta la questione a un mero obiettivo turistico (leggi il feedback del Cicap Torino). Leggende o meno, la tematica è interessante.
Io ed Emi eravamo in visita a Torino e abbiamo deciso di partecipare al tour Torino Magica organizzato da Somewhere Tours&Events. Ammetto di avere un profondo interesse per l’esoterismo e la massoneria (soprattutto legata alla storia del nostro paese), quindi sono partita con una marcia in più rispetto a questo tour. Diciamo che, credenti o meno, il tour fornisce una prospettiva diversa da cui guardare la città sabauda, sottolineando atmosfere oscure e misteriose che a prima vista potrebbero sfuggire. Lo stesso Giorgio De Chirico definì la città come “la più profonda, più enigmatica, più inquietante, non d’Italia ma del mondo”. Forse avrà esagerato, ma c’è qualcosa di Torino che non lo si afferra immediatamente.
Specifico che esiste anche un tour del Cicap, chiamato Torino Misteriosa, che come loro stessi dicono “cerca dove possibile, di fornire una spiegazione e di trovare un’origine storica e razionale alle tante credenze che circolano a proposito del capoluogo piemontese”. Mi piacerebbe partecipare anche a questo tour per avere un’altra prospettiva e punto di vista.
Perché si parla di Torino Magica? Sicuramente sono molti gli elementi che hanno alimentato questa teoria: le leggende sull’origine della città, lo studio delle linee sincroniche, l’interpretazione “esoterica” e “massonica” dei monumenti. Le origini di Torino risalgono al tempo degli egizi. Fu fondata infatti da Fetonte, figlio di Iside dea della magia, che decise di collocare qui, dove si incontravano i fiumi Dora e Po, un centro di culto al dio Api che gli antichi egizi rappresentavano con le sembianze di un toro.
La città è stata da sempre luogo di interesse per tutto ciò che riguardasse l’alchimia e l’arte divinatoria. Torino è stata visitata da grandi alchimisti come Nostradamus, Conte di Saint Germain, Cagliostro e Fontanelli. Proprio a Torino, nel 1903, nacque Gustavo Adolfo Rol, uno dei più importanti e controversi veggenti e sensitivi della storia. Lo ricorda una targa posta in via Silvio Pellico 31, dove egli visse per la maggior parte della sua vita. La stessa famiglia Savoia ha costruito 5 edifici che, secondo l’architettto austriaco Mueller, vanno a formare delle linee immaginarie che disegnano un pentacolo. Si tratta della Reggia di Venaria, Castello di Moncalieri, Castello di Rivoli, Basilica di Superga, Riserva di caccia di Stupinigi. Dunque nella sua stessa struttura la città sabauda porta in sé il mistero e l’esoterismo.
Secondo le teorie esoteriche, Torino Magica deve essere divisa in due zone, una bianca e una nera. La parte “bianca” e positiva della città ha il suo cuore in Piazza Castello (dove si trova la Sindone nel Duomo, la Grande Madre e la Mole Antonelliana). La zona “nera” invece si colloca in Piazza Statuto, il cuore nero della Torino Magica, esattamente a Ovest dove tramonta il sole. Inoltre la città è percorsa da due fiumi: la Dora, con connotazione femminile, e il Po, maschile. Questi due fiumi, con il loro scorrere sotto la città, porterebbero correnti energetiche opposte, quelle positive da un lato e negative dall’altro. Torino magica poi perché la città coincide con i vertici di due triangoli esoterici, quello della magia bianca e della magia nera.
Abbiamo poi la teoria delle linee sincroniche della comunità di Damanhur, che attesta l’esistenza di flussi di energia che circonderebbero e attraverserebbero il nostro pianeta conferendo tratti “magici” a determinate zone, come nel caso di Torino o Praga. Coloro che non credono a questa versione magica e misteriosa di Torino, attribuiscono questo appellativo ai disastrosi rapporti tra la curia romana e la famiglia Savoia, soprattutto durante il Risorgimento, quando la città venne definita come “diabolica” per il suo atteggiamento anti-clericale (ad esempio a fine Ottocento nasce qui l’associazione per la cremazione).