Sul Corriere di Torino, uno dei quotidiani del capoluogo piemontese, è stato pubblicato un articolo che anticipa quali sarenno alcune delle cordate di imprenditori che hanno risposto al bando di gara indetto dalla Fit per il Masterplan delle ATP Final di Torino previste per il 2021.
Balich Worldwide Shows, Parcolimpico e Live Nation, Prodea e Armando Testa, Next Group, Ey, Recchi, Rcs Sport e Carlo Ratti Associati, Awe Sport, Benedetto Camerana e Nielsen Sports, Hdra e Bellanova Studio, Pwc e GroupM, Master Group Sport e Pininfarina e, infine, Deloitte e Italdesign.
Ciascuna cordata sta lavorando per presentare il proprio progetto: comunicativo, ma anche architettonico.
La cordata di imprenditori per l’ATP Final di Torino
Secondo le prime stime riportate dall’articolo di Andrea Guccione, l’impatto economioco, senza contare ciò che si guadagnerà a livello di immagine, dovrebbe essere di circa 80 milioni di euro.
E si tratta di cifre sottostimate – assicura Marco Martinasso, direttore generale della Fit Servizi, il braccio operativo della Federtennis – sono convinto che l’evento, da 220 mila spettatori in otto giorni, sarà in grado di generare sulla città un valore maggiore”.
Le proposte verranno esaminate e valutate nei prossimi giorni. “E a fine mese – annuncia sempre Martinasso – sarà scelto il vincitore”. Da quel momento ci saranno 80 giorni di tempo per entrare nei dettagli del Masterplan.
Le gare si terranno al Pala Alpitour, mentre per gli allenamenti verranno utilizzati i campi dello Sporting, e, probabilmente, il PalaVela. “L’idea è però di fare in modo che la manifestazione esca da questi luoghi e coinvolga tutta la città”, sottolinea Martinasso.
Per Torino un’occasione da non lasciarsi scappare per mettersi in mostra su un palcoscenico internazionale. Basti pensare che l’evento verrà trasmesso dalle tv di 190 Paesi. “Così, gli 80-90 milioni di dollari di ricadute stimati dalla Fit – si legge sempre nell’articolo – appaiono sottostimati”.
In particolare, secondo i calcoli, l’effetto economico diretto della manifestazione sarà di 27 milioni di dollari (biglietti, presenze, ecc.), mentre quello indiretto (le spese degli ospiti durante il loro soggiorno) di 54 milioni: 12 in shopping, 18 in ospitalità, 5 in intrattenimento, 12 in ristorazione e 6 in trasporti.
A tutto questo si sommeranno altri vantaggi in termini di reputazione e di nuove competenze. “Vogliamo creare l’evento più grande del tennis mondiale”, sottolinea Martinasso. E il coronavirus non spaventa, nonostante le incognite sulla presenza del pubblico.
“Nel caso saremo pronti a gestire eventuali situazioni di criticità. Ma spero che non ce ne sarà bisogno”.
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